Che il linguaggio dei motori di ricerca sia cambiato negli anni è ormai cosa nota. Google e gli altri si sono avvicinati ad un linguaggio sempre più simile a quello umano, ciò ha portato gli esperti SEO a rivedere i propri schemi.
Se prima certi trucchetti potevano andare bene, ad oggi le cose sono notevolmente cambiate. È proprio la SEO – Search Engine Optimization – quell’insieme di criteri da rispettare nella realizzazione dei contenuti, per consentire ad un sito di posizionarsi secondo determinate parole chiave, a stringere un’alleanza sempre più stretta con la CRO.
La CRO, Conversion Rate Optimization di cosa si tratta?
In questo acronimo rientrano tutte quelle discipline e tecniche utili a massimizzare il tasso di conversione di un contatto, come l’analisi dei dati, la scrittura persuasiva, le nozioni di psicologia, la realizzazione puntuale di A/B test. Si tratta di quell’approccio che si pone lato utente e che studia la sua esperienza di utilizzo (User Experience) per andare a definire le direttive più adatte al fine di costruire contenuti dal linguaggio umano. Perché va benissimo la SEO, ma noi che leggiamo non siamo di certo macchine che funzionano per algoritmi e questo il web e i suoi colossi l’hanno capito.
Questo vuole dire che la SEO e l’indicizzazione non hanno più valore?
Assolutamente sì, la SEO e l’indicizzazione del sito sono ancora determinanti per un posizionamento organico che duri nel tempo, ma quello che cambia è come deve essere scritto un testo. Passaggi fluidi tra le pagine, testi in linea per incanalare l’utente verso l’obiettivo del nostro funnel (la conversione). Quindi oggi i testi dei siti web sono fatti per fornire all’utente la migliore esperienza possibile.
I motori di ricerca sono stati ripensati per vedere esattamente quello che vede la mente umana, pagine del sito comprese. Sono in grado di leggere i contenuti come lo facciamo noi, quindi non basta più studiare le parole chiave più performanti, ma bisogna valutare con attenzione quello che si scrive, facendone emergere il vero valore contenutistico.
Tutto deve essere ben comprensibile. Menu di navigazione, categorie e prodotti con URL chiare che vadano bene per i motori di ricerca, ma anche per l’utente che sta navigando alla ricerca del prodotto perfetto.
SEO e CRO sono ormai del tutto sovrapponibili?
Certo che no.
La SEO ad esempio influisce sul posizionamento del sito anche per quelle parti che non sono visibili all’utente, ma che comunque il motore di ricerca legge.
La CRO di contro, agisce su aspetti che sono esclusiva dell’utente, come le aree riservate e che non sono indicizzate.
Come più volte detto, se ci si vuole posizionare sul web, lavorare sui contenuti è fondamentale. Ciò non vuol dire essere in grado di scrivere due frasi a fila, ma costruire dei contenuti che rispondano alle caratteristiche che abbiamo appena visto. Saper scrivere è una cosa, scrivere testi SEO oriented e adatti alla User Experience, è ben altro.
Vuole dire correre su un filo, mantenendo un perfetto equilibrio tra uomo e macchina.
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